Di Giacomo Rubini. Piantare alberi in Amazzonia, dove a perdita d’occhio non si vede che foresta in ogni direzione, potrebbe sembrare come aggiungere un po’ d’acqua al mare perché non si asciughi.
Di Giacomo Rubini. Piantare alberi in Amazzonia, dove a perdita d’occhio non si vede che foresta in ogni direzione, potrebbe sembrare come aggiungere un po’ d’acqua al mare perché non si asciughi.
Di Francesca Consogno. Lo scorso 15 marzo, le condizioni di vita dei beneficiari del progetto “Casa Bonuchelli” di Tena, sono migliorate drasticamente grazie all’installazione dell’impianto di purificazione dell’acqua.
Quando mi chiedono cosa ho studiato all’università e io rispondo: “Erboristeria”, la reazione di risposta è quasi sempre di leggero stupore. Per tante persone l’erboristeria e lo studio delle piante medicinali sono una cosa “nuova”, che ora, siccome è anche un po’ “di moda”, si sta diffondendo anche in Italia.
Di Francesca Consogno. Il fumo del braciere acceso, il profumo della “wayusa” cucinata, la profonda oscurità della selva che ci circonda. Ci siamo svegliate in questo modo, pronte per iniziare la giornata ascoltando i consigli e i racconti delle “mamas” di AMUPAKIN (Associazione di Donne Levatrici Kichwa dell’Alto Napo),
Il processo di degrado ambientale che sta colpendo l’Amazzonia ecuadoriana e a cui, grazie a questa esperienza, ho potuto assistere e approfondirne cause e conseguenze, può essere in parte arginato da un’apposita educazione ambientale. Per questa ragione che, in questi mesi di volontariato, insieme ai miei compagni dei Corpi Civili di Pace, abbiamo organizzato corsi di sensibilizzazione ambientale con focus sulle tematiche di gestione dei residui, cambiamento climatico e orti biologici o chakre scolastiche.
Di Giulia Marchesini. Guadua? Prima di arrivare in Ecuador era una parola sconosciuta, che non aveva per me alcun significato; ora, dopo quasi cinque mesi di permanenza nel Paese, ho imparato che significa moltissimo per la popolazione ecuadoriana: sostenibilità, risorse, costruzione ecosostenibile, nuove possibilità.
Di Giacomo Rubini. “Nueva Loja, si no te quedas, vuelves; tierra de gente emprendedora” (“Nueva Loja, se non rimani, ritorni; terra di gente imprenditrice”) - Motto della città di Nueva Loja, meglio conosciuta come Lago Agrio. In molte parti dell’Amazzonia ecuadoriana è comune la presenza di grandi cartelloni con su scritte frasi come: “Il petrolio costruisce sentieri verso lo sviluppo”,
Quando sette mesi fa sono arrivata a Tena, alle porte della foresta amazzonica in Ecuador, come Corpo Civile di Pace impegnata nel progetto di “Sostegno alle Popolazioni Indigene dell’Ecuador e Prevenzione dei Conflitti Ambientali” con ENGIM Internazionale, mi sono resa conto fin da subito dell’importanza che l’agricoltura riveste in queste zone, in particolare la produzione di cacao.
Di Giulia Marchesini. Parte dalla terra e pian piano arriva fino a una piccola fabbrica di cioccolato in mezzo al nulla, una fabbrica di cioccolato ma anche una speranza per il futuro, per lui e per i suoi figli.
Prima di arrivare in Amazzonia, nel giugno del 2017, mi ero sempre immaginato questa terra come una una terra ostile, dove le condizioni climatiche, le più disparate malattie esotiche e la carenza di cibo mi avrebbero costretto a vivere una vita in costante lotta per la sopravvivenza. Fortunatamente per me, mi sbagliavo.
Di Sara Roncato. Cochapamba è una realtà povera, un barrio a nord-ovest di Quito caratterizzato da numerose e ripide salite. L’incornicia un bosco di eucalipti, un insieme di antenne di vario genere, le cosiddette “antenas”, che spiccano sulla sommità della montagna, e molto cemento.