La Colombia
La Colombia è un Paese potenzialmente tra i più ricchi al mondo. È un Paese di antica cultura e di contrasti terribili, ben evidenti nella capitale Bogotà, il centro geografico del paese: una città sviluppata, e poi le periferie invivibili, le baraccopoli, i bambini di strada, le enormi discariche a cielo aperto. Uno dei problemi più gravi che impedisce alla Colombia di raggiungere un adeguato sviluppo umano è la violenza e la conseguente violazione dei diritti umani. In Colombia, il sequestro e l’omicidio politico, la sparizione, la deportazione, la tortura, i massacri e persino il genocidio politico sono stati una costante degli ultimi decenni. Un Paese dove il controllo del governo è irrilevante, nella maggior parte gestito dai movimenti guerriglieri, dai narcotrafficanti o dai gruppi paramilitari. La Colombia vive da più di 40 anni in guerra civile e vede crescere progressivamente il conflitto armato, che si estende via via a nuove aree del paese, il bilancio di questi ultimi due anni è il più drammatico che la storia colombiana abbia conosciuto. In vent’anni, tre milioni di persone sono dovute fuggire dalle campagne verso le città, spinte dalla violenza e dal massacro, abbandonando case ed effetti personali. Questa è la situazione peggiore al mondo dopo il Sudan e l’ Angola. Medellin è il capoluogo del dipartimento di Antioquia, nella parte occidentale della Colombia di cui è la seconda città, per numero di abitanti. Situata tra la Cordigliera occidentale e la Cordigliera orientale, un tempo era nota in particolare per la produzione e il commercio del caffè. Oggi invece è un importante centro industriale; numerose sono, infatti, le industrie che si sono diffuse nei dintorni della città. Durante le decadi 1980-1990, Medellín fu tristemente famosa per gli alti tassi di violenza registrati, così come per l'alto indice di omicidi nella stessa città. Nel 2002, il tasso di morti violente ogni 100.000 abitanti fu di 229, ma grazie ai programmi sociali e culturali contro la violenza, nel 2005 la cifra fu di 66.1 ogni 100.000 abitanti, una delle più basse degli ultimi anni. Negli ultimi anni, la città ha subito una forte trasformazione, incentrata sulla sicurezza, l'istruzione, la cultura e lo sport.
La Sierra
La zona interessata dal progetto è ubicata nella città di Medellin, nella zona centro orientale nel comune 8 di Villa Hermosa. I quartieri dove verranno svolte le attività sono 3: La Sierra, Villa Turbay e Villa Liliam. Situato in un terreno montagnoso e molto scosceso, con molti rischi di smottamento e instabilità, per le sue caratteristiche geologiche e topografiche, varie zone sono considerate ad alto rischi. Le prime famiglie sono giunte dal 1980, rifugiati e vittime delle violenza provenienti principalmente dal conflitto armato scoppiato in altre zone della regione di Antiochia e nel paese. Queste zone hanno sempre vissuto in mezzo al conflitto armato, con una popolazione civile trincerata tra due o tre fuochi incrociati, nei confusi scontri tra guerriglieri e paramilitari. A ciò si aggiunge la pressione del narcotraffico e la delinquenza comune. La Sierra vive la presenza di gruppi di autodifesa che si disputano il controllo del territorio precedentemente nelle mani dell’Esercito di Liberazione Nazionale. Questo conflitto armato trovo una forte ed acuta caratterizzazione tra il 1999 e il 2005. La situazione ha generato un fenomeno molto complesso che incide su tutta la comunità, e che causa negli adolescenti la perdita della speranza nel futuro per quello che, da bambini indifesi, hanno vissuti come testimoni di atroci massacri e che li familiarizzarono così tanto della morte, che appresero a non averne timore né per la propria né per quella degli altri. Ragazze madri di 12, 13, 14 anni, vedove o abbandonate, disoccupazione generalizzata, impunità, prostituzione, vandalismo, tossicodipendenza, dispersione scolastica. Il quartiere è diventato tristemente famoso dal 2005 con l’uscita del documentario “La Sierra”, vincitore di premi internazionali, che racconta la vita di tre giovani, uno dei quali ucciso durante le riprese del documentario dalla polizia. Il documentario ha avuto l’effetto di creare ancor più diffidenza e chiusura da parte degli abitanti di Medellin che considerano i 3 quartieri come un luogo senza controllo, abitato solo da malavitosi e da evitare.
La parrocchia Santa Maria della Sierra
In questo contesto la parrocchia Santa Maria della Sierra, gestita dai Giuseppini del Murialdo, ha intrapreso un cammino per ridare speranza alla gente del quartiere e creare momenti di pace e convivenza tra la popolazione dei diversi luoghi da sempre in guerra gli uni contro gli altri per il controllo della zona. Lo fanno lavorando attraverso la creazione di organizzazioni di base, mense per bambini, la costruzione di una biblioteca e di una ludoteca, la creazione di un gruppo di teatro che raccoglie giovani dei quartieri in lotta della Sierra e di Villa Turbay. Al tempo stesso offre servizi di assistenza alle ragazze madri, offre un servizio di cure mediche con particolare attenzione agli infanti e ai bambini nell’età dello sviluppo, promuove corsi per donne attraverso gruppi di attenzione alle ragazze madri. Offre i propri spazi per i gruppi della comunità afro presente nel quartiere, ha contribuito all’avvio di una scuola mettendo a disposizione le proprie strutture e offrendo formazione per i formatori. Con il progetto “Aggiungi un posto a tavola” i Giuseppini del Murialdo con l’apporto dell’ENGIM, offrono a 500 bambini di età inferiore ai 14 anni una assistenza nell’inserimento educativo, offrendo ai bambini un pasto, uno spazio dove poter giocare, degli educatori che li accompagnano nel cammino scolastico al fine di offrire opportunità di integrazione sociale e convivenza tra i bambini e le loro famiglie per contrastare gli indici di violenza e apatia della zona.
Le attività che saranno svolte e rafforzate sono:
1. Sostegno alimentare
Ogni giorno viene offerto un pasto caldo e completo a 500 bambini. Le 3 mense aperte tutti i giorni dalle 11 alle 15, sono nate per iniziativa della Parrocchia che mette a disposizione il cibo e con il sostegno delle mamme dei minori che cucinano e prestano volontariamente servizio.
2. Sostegno scolastico
Durante il processo di formazione, accompagnamento e tutoraggio a 500 minori viene offerto un kit scolastico (cibo, libri, uniforme, trasporti e materiali didattici ). Viene offerto anche un servizio quotidiano nei locali della Bibiloteca della Parrocchia dove bambini e bambine possono svolgere i compiti seguiti da educatori e volontari. L’attività di sostegno scolastico serve a facilitare il pieno inserimento nella scuola a seconda dei diversi livelli di preparazione dei minori stessi. Sarà mantenuto un costante contatto con le scuole pubbliche dove sono inseriti i minori, per verificare l’andamento scolastico degli stessi e per sensibilizzare lo staff degli insegnanti sul problema del disagio sociale e di emarginazione in cui si trovano a vivere molti minori.
3. Attività ricreative e formative
Esisterà un’offerta di attività culturale creativa e ludica. Queste attività includeranno laboratori e altri tipi di attività indirizzati a tutta la comunità. A queste attività potranno partecipare tutti i bambini, adolescenti e giovani della zona.
Questa area comprende:
• Teatro: Aperto durante tutto l’anno, non focalizzato tanto come corso ma come un’attività da realizzare durante tutto il periodo dell’anno. Si incentiverà la creazione di una piccola compagnia di teatro.
• Artigianato: Confezionamento di bigiotteria, scatole da regalo, ceste di carta di giornale riciclato e serigrafia di magliette.
4. Attività di formazione dei genitori
Nel processo di assistenza dei figli, saranno previste visite da parte degli educatori e incontri presso i locali della Parrocchia in cui saranno inseriti momenti di formazione e confronto sulle tematiche del progetto, in particolare per gli aspetti relativi all’educazione e all’assistenza alimentare e sanitaria.
5. Assistenza sanitaria
L’assistenza sarà fornita sia attraverso visite presso medici specialisti della zona (pediatri, oculisti, dentisti, otorini..) che valuteranno lo stato di salute dei ragazzi, sia attraverso attività di educazione sanitaria mirati alla cura dell’igiene personale e ad un’alimentazione varia e corretta.
Sostenendo il progetto
“Aggiungi un posto a tavola”
potete aiutarci nelle spese per garantire queste attività.
Sarete aggiornati sull’andamento del progetto, attraverso newsletter periodiche illustrate con fotografie dei ragazzi durante le attività, che potrete ricevere per posta o tramite e-mail.
Abbiamo scelto per questo progetto di non inviare foto e scheda del singolo ragazzo sostenuto, in quanto vogliamo evitare che questo si abitui a pensare che ogni sua possibilità dipenda da altri, ma desideriamo si renda conto che le opportunità siano suo diritto e che stia a lui metterle a frutto.
I versamenti possono essere fatti su:
- CCP n. 30836035 - Intestato a ENGIM – Ente Nazionale Giuseppini del Murialdo
Per avere gli appositi CCP già intestati ENGIM o per altre informazioni:
P. Marco Villalba: PROCURA MISSIONI
Tel. 06-62 43 400 – Fax 06-62 40 846
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