“La gente vede il nemico nel fratello, nel vicino, in chi ti ama; nessuno ti tocca, non accarezzi neanche i bambini e il nemico - l’ebola - avanza invisibile e letale”. Questo scrive padre Maurizio Boa, missionario Giuseppino in Sierra Leone, a proposito dell’epidemia che sta dilagando in Africa.
Per contribuire a contenere il contagio, l’ENGIM ha organizzato, il 3 ottobre nel Nuovo Teatro San Paolo, un concerto di beneficenza, grazie alla disponibilità di Bruno Di Menna, giovane rivelazione del tango argentino - che ha cantato una selezione del suo ultimo cd “Estación Tango” -, e dei ballerini Rosita Aleman e Martin Medina. Il ricavato della serata servirà a spedire in Sierra Leone il materiale sanitario - guanti sterili, mascherine chirurgiche, tute e visiere di protezione, materiale per le medicazioni e disinfettanti -, che l’ENGIM ha raccolto nelle ultime settimane in tutta Italia.
La sanità è al collasso, gli ospedali sono chiusi per paura del contagio e anche i centri dove vengono ospitati i malati di ebola, soprattutto i centri di Kenema e Kailahum, sono strapieni e non accolgono più nessuno – scrive ancora padre Maurizio -. E la gente muore, da sola, nelle strade.“Davanti a queste tragedie nessuno può tirarsi indietro - hanno sottolineato nei loro interventi padre Mario Aldegani, superiore generale dei Giuseppini del Murialdo, e padre Antonio Lucente, presidente dell’ENGIM -. E noi vogliamo farci prossimo dei nostri fratelli che sono nella sofferenza”.
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