La riforma della cooperazione italiana è di nuovo in marcia. Il Senato ha, infatti, votato ed approvato ieri il Disegno di Legge che riforma la cooperazione italiana allo sviluppo. Il testo, che era stato approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso gennaio, è stato accolto con 201 voti favorevoli, 15 astenuti e nessun voto contrario. Il testo passa ora alla Camera per l’approvazione definitiva.
La grande novità di questo testo è l’istituzione di un’agenzia per la cooperazione allo sviluppo quale strumento finanziario unico, in cui far confluire tutti i fondi destinati alla cooperazione. Ma la nuova legge, attesa da 27 anni, rimette in ordine in maniera sistematica, i soggetti, gli strumenti, le modalità di intervento e gli stessi principi di riferimento maturati nel frattempo nella comunità internazionale.
La nuova legge “non ha più un carattere paternalistico, ma si configura come un partenariato tra soggetti di pari dignità e costituisce un elemento essenziale della politica estera nazionale”, ha dichiarato Giorgio Tonini, relatore della riforma.
Tra gli altri elementi di novità, da sottolineare l’ampliamento dei soggetti della cooperazione, in cui potranno confluire altre organizzazioni della società civile, come i sindacati e le cooperative, e le imprese.
Il successo registrato ieri nell’aula del Senato, arriva al termine di un anno politicamente difficile e complicato, ma che dimostra l’impegno trasversale registrato nei diversi gruppi politici, con il supporto costante del mondo delle ONG e degli altri attori della cooperazione.