E’ in cerca di finanziatori il progetto “Better drugs for a better life” – Medicine migliori per una vita migliore -, che l’ENGIM internazionale ha predisposto in collaborazione con APPA Onlus (Aid Progress Pharmacist Agreement), Raimbow for Africa Onlus e l’Istituto di Farmacologia dell’Università di Torino.
Il progetto prevede, come attività principale, la costruzione e l’avviamento di un laboratorio galenico presso il “St. John of God Hospital,” situato nel villaggio di Mabesseneh, distretto di Port Loco, in Sierra Leone. Il fine del progetto è quello di migliorare la salute del malato, ed in particolar modo dei bambini, producendo farmaci di qualità, ad un dosaggio corretto e calibrato, e con un prezzo competitivo ed accessibile a gran parte della popolazione locale.
Questo permetterà al “St. John of God Hospital” di disporre di farmaci di qualità in maniera costante, contrastando il dilagante fenomeno della contraffazione, e creando nuovi posti di lavoro attraverso la formazione di operatori locali specializzati.
<Teniamo molto a questo progetto perché il tema dei medicinali nei Peasi poveri è uno di quelli più importanti e, nello stesso tempo, più trascurati – spiega a Vita Giuseppina Francesco Farnesi, direttore dell’ENGIM internazionale -. Milioni di persone nel mondo non hanno accesso alle cure sanitarie, ai farmaci ed ai vaccini comunemente presenti altrove. Molto è stato fatto in questi ultimi anni, ma non si può più accettare che la gente conitnui a morire per malattie che sono facilmente curabili, come le diarree acute, la tubercolosi o le infezioni respiratorie, malattie che continuano a mietere vittime in tutto il Terzo Mondo>.Il progetto pilota, unico nel suo genere in Sierra Leone, garantirà la propria sostenibilità, perché l'eccedenza dei medicinali sarà rivenduta a quelle strutture - enti o privati - che ne faranno richiesta. Inoltre, la costruzione e l’avvio di questo laboratorio galenico potrebbe costituire una buona prassi, ripetibile sia in altre località della Sierra Leone che in altri Paesi dell’Africa.
Uno dei maggiori problemi che affliggono il sistema sanitario della Sierra Leone è la massiccia presenza del cosiddetto “farmaco falso o contraffatto”. Il Pharmacy Board, l’organo che ha il compito di monitorare la qualità dei farmaci in entrata, svolge questo lavoro in maniera deficitaria, e medicinali contraffatti vengono immesso nel territorio nazionale sia attraverso canali legali (acquisto da ditte farmaceutiche poco serie e quasi sempre di origine cinese), che di contrabbando. Molti trafficanti acquistano a basso prezzo stock di medicinali in scadenza, che vengono falsificati e rivenduti nei PVS con una nuova etichettatura. Pericolosissimi i falsi criminali, quelli che non contengono nessun principio attivo o addirittura sostanze nocive.
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