E’ passata la prima settimana per noi dodici volontari in servizio civile impegnati nei diversi progetti dell’ENGIM in Ecuador. Ragazzi provenienti da tutta Italia, con caratteristiche, capacità e curriculum differenti, e soprattutto aspettative di vario tipo, ma tutti con la stessa voglia di fare e dare una mano.
A Roma e Viterbo, durante il corso di formazione, abbiamo avuto l’opportunità di conoscerci e confrontarci con chi ha più di esperienze, come i tutor o i relatori, o semplicemente con chi è venuto a raccontare le proprie “avventure”, arricchendo il bagaglio che ci siamo portati dietro quando abbiamo lasciato l’Italia.
Adesso è difficile descrivere le prime impressioni, anche perché sono tante e non ce n’è una che le possa riassumere. La scoperta di posti e situazioni nuove, che pensavi esistessero solo in televisione, di modi di agire lontani da quelli a cui sei abituato, il doverti rendere conto, sin da subito, che davi per scontate tante cose che non sono poi così scontate. Ti ritrovi a fare di tutto, dalle pulizie alle lezioni di informatica, dal fare il pane al dopo scuola.
A volte hai paura di non essere abbastanza capace, altre volte ti senti insoddisfatto per quello che stai facendo, vorresti fare altro perché sei partito con altri progetti ed obiettivi. Ma basta il grazie di un bambino che anche, in piccola parte, per merito tuo, oggi ha trovato il pranzo pronto, fatto tutti i compiti, giocato in compagnia ed imparato qualcosa in più, che tutte le insoddisfazioni, le paure, le malinconie ed i dubbi spariscono.
In fondo sei lì per loro, tutto il resto viene dopo!
Chiara Lo Piccolo