E’ tornato a Durazzo la scorsa settimana M.V., il terzo ragazzo albanese ad usufruire delle opportunità del Progetto Odisseo per tornare a casa e cominciare una nuova vita.
29 anni, in Italia da sei, M.V. era detenuto nella Casa Circondariale di Vicenza. Poiché al giovane era rimasta una pena residua inferiore ai due anni, ha potuto usufruire delle misure alternative alla detenzione ed entrare nel programma Odisseo, che prevede il rientro volontario nel proprio Paese e la possibilità di usufruire di un percorso di reinserimento personalizzato e condiviso.
<Il ragazzo non vedeva l’ora di tornare a casa e chiudere un periodo negativo della propria vita – spiega Federico Filipponi, l’operatore dell’ENGIM internazionale che lo ha accompagnato a Durazzo -. Il sentimento più vivo in lui in questi giorni era quello di compensare la famiglia per tutti i patimenti che avevano sofferto per causa sua e di riprendere l’attività che era stata del padre>.
Grazie ad un contributo di 1800 euro per il reinserimento socio lavorativo, M.V. ha potuto acquistare una barca e presto inizierà un’attività di pesca, che nel suo Paese, grazie ad un mare pescosissimo, offre buone opportunità per il futuro.
Promosso dall’ENGIM internazionale e dalla Virtus Italia onlus, il progetto di “Rimpatrio Volontario Assistito Odisseo” è finanziato con un’apposita linea di finanziamento dall’Unione Europea e risponde ad un nuovo modo di considerare il rimpatrio, che deve essere visto non come una misura forzata ma come una ulteriore possibilità di crescita offerta all’immigrato.
Lo scorso anno sono stati effettuati circa 100 colloqui con potenziali utenti ed una decina i ragazzi riaccompagnati nel proprio Paese.