Dopo mesi di allenamento nelle discipline del calcio e della lotta libera, finalmente, è arrivato il momento di misurare le abilità acquisite gareggiando con altre squadre. Il 9 ottobre ci dirigiamo verso oriente, a Tena (Napo), per il Campionato Nazionale under 16 di lotta libera. Prima, vera, competizione per Abelardo, Alejandro, Alejandra, Nancy, Lisette e Julio. Giorni duri, dieta, allenamento e meritato riposo per rimettersi in forze ed affrontare la gara. E la novità di tre giorni fuori dalla routine di Santo Domingo. Nei loro occhi passa un miscuglio di emozioni, tutte contrastanti, tutte nuove, ingenue, vive, pure e vigorose.
Eccoli, in tenuta bianca, avvicinarsi titubanti e intimoriti al tatami. Momenti di abbattimento “non ce la posso fare!”, un abbraccio, “sono più forti di noi”, un sorriso. “Forza ragazzi!” Di lotta ne capiamo tutti ben poco, ma ci ritroviamo in prima fila a consumare le corde vocali. Tre giorni intensi, lacrime di gioia, lacrime amare, urla di incoraggiamento, momenti di sconforto e di unione fraterna. A salire sul podio è Abelardo, una medaglia di bronzo.
Due settimane fa, invece, siamo andati tutti a Quito per affrontare Fundeporte: una partita di calcio tra uomini, una fra donne e ancora lotta libera. Una giornata difficile, da raccontare per la moltitudine di aventi che si sono susseguiti senza sosta. Un incontro tra due progetti figli dello stesso Padre. Todos juntos. Tutti campioni, non sapremo mai dire chi abbia vinto o chi abbia perso, ognuno ha dato il meglio di sé e ha meritato una medaglia. Abbiamo ritenuto opportuno premiarli tutti per la costanza e l’impegno che ogni giorno dimostrano, tutti, piano piano, si stanno formando per essere piccoli-grandi campioni, e non solo in un campo di calcio o su un tatami! Ma nella vita, quella che affrontano ogni giorno, quella che a volte è tanto cruda e amara e ha bisogno di essere di essere “sollevata” con forza ed equilibrio.
Un allegro viaggio di ritorno ci ha riportati a Santo Domingo: motivetti improvvisati, qualche passo di danza, chiacchiere fra amici, qualcuno ha sofferto per le troppe curve, ma, siamo sicuri, a Quito ci torneremo e sarà un’altra giornata speciale.
Di: Angela Panio