C’è un modo semplice semplice che permette a tutti di sentirsi un po’ più “cittadini del mondo”, ed è quello di entrare in una bottega che pratica il Commercio Equo e Solidale, in una di quelle botteghe conosciute, appunto, come “botteghe del mondo”. In un mare di colori e profumi di altri tempi, è possibile trovare caffè dall’America Latina, tè e tisane dall’India, frutta secca dal Brasile e zucchero di canna dalle Filippine, artigianato da Kenya, Sierra Leone, Thailandia e mille altri posti. Una valanga di prodotti alimentari e cosmetici, di arredamento e abbigliamento, per la casa e per bambini da far girare la testa. E poi sacchetti in juta o carta di riso, confetti dalla Palestina e oggetti in pietra saponaria per festeggiare battesimi e comunioni, cresime e matrimoni, e sostenere, nello stesso tempo, uno dei tanti progetti dell’ENGIM. Fra qualche giorno anche panettoni, torroni e calendari dell’Avvento per prepararsi al Natale.
Ma non è tanto questo a far sentire i clienti dei veri cittadini del mondo, quanto la possibilità di contribuire allo sviluppo “equo e solidale” di comunità e popolazioni fragili, perché usciti da lunghe guerre o perché soggetti a periodi carestia; aiutare uomini e donne vittime di sistemi economici iniqui o devastazioni ambientali.
Promuovendo la giustizia sociale ed economica, lo sviluppo sostenibile, il rispetto per le persone e per l’ambiente, il “Commercio Equo e Solidale” è, infatti, un approccio alternativo al commercio convenzionale. Suoi pilastri sono il pagamento di un prezzo equo ai produttori, l’investimento di una parte degli utili in attività sociali, relazioni commerciali libere e trasparenti, in cui i lavoratori sono coinvolti nelle decisioni che li riguardano, rifiuto del lavoro minorile e rispetto dei diritti delle donne.
Oltre all’attività commerciale, la bottega svolge un’opera di formazione e informazione sul territorio, collaborando con altre associazioni ed enti locali per lo sviluppo del commercio equo, della finanza etica, del consumo critico e dello sviluppo sostenibile. Tra le tante iniziative realizzate, incontri con le scuole di Roma per parlare ai bambini della condizione dei loro coetanei nei Paesi poveri di Africa od Estremo Oriente; incontri di sensibilizzazione sul risparmio energetico o l’economia “green”; sfilate di moda per proporre tessuti del miglior “Made in Italy” recuperati per mano di donne con un passato di fragilità; dimostrazioni di detersivi biologici prodotti con tensioattivi naturali; presentazioni di libri e mostre fotografiche.
Il periodico Altreconomia riporta che sono più di 200 le botteghe del commercio equo e solidale attive in Italia. Queste impiegano 523 lavoratori (65% donne) e ospitano oltre 4000 volontari. Una realtà economica che, nonostante le difficoltà, ha generato nel 2018 un fatturato di 71.234.197 di euro grazie all’attività dei 72 soci che aderiscono alla rete di “Equo garantito”. Nel corso del 2017 sono stati importati in Italia prodotti del commercio equo per un valore di 13.876.657 di euro da 193 organizzazioni di produttori. La maggior parte hanno sede in Paesi asiatici, seguono quelli in America latina e Africa.
La Bottega del Mondo ENGIM si trova a Roma (Via degli Etruschi 7) Tel.: 06.4453297. Orario di apertura: Tutti i giorni dalle 10:30 alle 13:30 e dalle 16:00 alle 19:30, la domenica chiuso. Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - facebook: bottegadelmondoengim