Una tavolata così la Basilica di San Pietro non l’aveva mai vista. In 650 si sono seduti, sabato scorso, intorno ad una tavola lunga 270 metri in Via della Conciliazione, nel tratto compreso tra Via della Traspontina e Via Rusticucci. Persone di tutte le provenienze ed estrazioni sociali, chiamate ad imbandire una “Tavolata senza muri” dalla FOCSIV e dal primo Municipio, per dire che Roma da 2700 anni condivide, integra, include, mescola culture, tradizioni, lingue, storie e cibi.
“La tavolata nasce dal bisogno di ritornare a ritrovarsi insieme intorno ad un tavolo per parlarci e per conoscerci l’uno l’altro – ha sottolineato Gianfranco Cattai, Presidente della FOCISV – Un messaggio recepito da 70 associazioni e ONG locali, nazionali e internazionali che si sono messe a disposizione e hanno compreso il senso profondo della Tavolata: il superare l’io ed il tu in un’unica prospettiva, quella di una sola umanità nella stessa Casa comune.”
La Tavolata romana si ispira a quella voluta a Milano lo scorso giugno dall’assessore Pierfrancesco Majorino e realizzata dall’Associazione Kamba e dal Comitato Insieme senza Muri. 200 i volontari di tante associazioni nazionali e locali che hanno garantito la buona riuscita dell’evento e tanti i gruppi di artisti di strada, italiani e stranieri, che hanno ribadito la multiculturalità della Tavolata.
“La manifestazione di sabato è stato un evento carico di significati – racconta Nathaly Mora, operatrice dell’ENGIM -. Abbiamo dimostrato a tanta gente che stare tutti insieme è bello e possibile. Questa quotidianità fra italiani e stranieri già esiste – continua – ma abbiamo bisogno di farlo sapere e di renderlo sempre più visibile. Solo a queste condizioni posiamo sperare di rendere questo mondo sempre più accogliente e fraterno”.