Di Federico Patacconi. Pedalare, a Fier, è un atto di coraggio. Lo sanno bene i ragazzi del club di ciclismo “Apollonia” che attraversano ogni giorno le strade della città e dell’hinterland in sella alle loro biciclette, tra strade in via di realizzazione e automobilisti sregolati, ma anche su strade incredibili, che collegano in pochi chilometri il mare e le montagne, la città e la campagna. Il ciclismo, in Albania, muove i suoi passi sulle gambe di questi giovani, coraggiosi anche perché intraprendere questo sport, accettare questa passione, comporta grandi sacrifici economici.
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La promozione del ciclismo, nei Paesi l’ENGIM è presente con i suoi progetti, non è una cosa nuova. Il flusso di donazioni - giunte quest’anno per la prima volta in Albania-, è attivo da diverso tempo. Il materiale viene raccolto durante l’anno attraverso una rete di società ciclistiche e di cicloamatori dell’Empolese, per poi essere dato in consegna all’ENGIM che, tramite i volontari internazionali, provvede alla sua distribuzione. Negli anni passati le donazioni sono state dirette in Ecuador.Il ciclismo in Albania è uno sport ancora poco diffuso, che sta però lentamente ricavando il suo spazio sul panorama nazionale. Il “Tour of Albania” è giunto alla sua 74esima edizione (dal 1925 ad oggi), e nel 2017 è stato inserito nel programma europeo del UCI – Union Cycliste Internationale -. Il debutto sotto ai riflettori è, però, avvenuto nel 2013, con la conquista della medaglia di bronzo da parte della giovane promessa Iltjan Nika, classe ’95, nella prova in linea degli “UCI World Junior Road Race Championships”.
Oltre all’aspetto agonistico, l’Albania sta diventando un Paese a misura di bicicletta anche per i turisti. Si stanno sviluppando, infatti, numerosi percorsi cicloturistici, e i nascenti tour operator iniziano a collegare la bicicletta con la promozione delle ricchezze naturalistiche e storiche del Paese delle Aquile, ad oggi sempre più a rischio di speculazioni edilizie ed emergenze ambientali.
Promuovere l’uso della bicicletta, a livello agonistico, amatoriale o di mobilità urbana, è quindi fondamentale nella promozione dei valori che le due ruote portano con sé: rispetto per l’ambiente, cura di sé stessi e della propria salute, condivisione delle esperienze e degli spazi urbani.
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