Si è aperta questa mattina, nella splendida sede dell’Auditorium di Roma, la prima conferenza nazionale della cooperazione allo sviluppo. Promuovere il confronto fra tutti i soggetti interessati, affinare strumenti e metodologie per affrontare un contesto in continua evoluzione, sono i principali obiettivi di questo convegno. Obiettivo manifesto anche quello di fare il punto sul “Sistema Italia” della cooperazione e guardare al futuro incrociando i temi dell’attualità e dello sviluppo sostenibile. Non a caso il titolo della conferenza è “Novità e futuro: Il mondo della Cooperazione Italiana fra testimonianze e nuovi approcci”.
La presenza nella sessione istituzionale del ministro degli esteri, Angelino Alfano, del ministro dello sviluppo economico, Carlo Calenda, del ministro dell’ambiente, Gian Luca Galletti, del commissario europeo per lo Sviluppo, Neven Mimica, e del vice ministro con delega alla cooperazione, Mario Giro, dimostra quanto la Direzione Generale alla Cooperazione allo Sviluppo e l’Agenzia Italiana alla Cooperazione allo Sviluppo facciano affidamento su questa conferenza per richiamare l’attenzione sui temi della cooperazione. Peccato che il messaggio e la sensazione siano quelli di un uso strumentale di lotta all’immigrazione. Sensazione che neanche la presenza del Presidente della Repubblica Centrafricana, Faustin Archange Touadera, è riuscita ad attenuare.
I 2 mila delegati in arrivo da molte Regioni italiane, in rappresentanza di decine di ONG, istituzioni, scuole, università, hanno partecipato, nel pomeriggio, a tavole rotonde sullo sviluppo sostenibile, la comunicazione, i giovani, le migrazioni, il coinvolgimento del settore privato nella cooperazione, i cui risultati saranno raccolti in un documento di sintesi, destinato ad orientare la futura programmazione delle attività di cooperazione.
In programma domani, invece, il racconto di storie dal campo, per testimoniare l’impatto positivo di alcuni progetti della cooperazione italiana per il miglioramento delle condizioni di vita dei beneficiari, e i contributi di personalità del mondo dell’imprenditoria, dello spettacolo, della cultura, dell’arte, dello sport, impegnate in attività sociali e umanitarie. Obiettivo evidente il desiderio di dischiudere il mondo della cooperazione all’opinione pubblica, e di strizzare l’occhio ai giovani, affrontando le tematiche di cooperazione sotto l’angolo visuale delle opportunità occupazionali offerte da questo settore.