Di Leonardo Cottone. Da qualche settimana sono iniziate le attività di formazione del progetto “I Giovani parlano con l’Europa”, finanziato dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che vede come capofila il CSF (Cooperazione Senza Frontiere) e come partner il CESIE (centro studi e iniziative europeo) e l'ENGIM. L'azione “We grow Europeans” (Cresciamo Europei) vede come protagonisti i giovani dei centri di formazione professionale del CNOS/FAP e dell’EUROFORM di Palermo.
Il progetto “I Giovani parlano con l’Europa” nasce dall’esigenza, evidenziata dalla Comunità Europea, di “eliminare gli ostacoli all’esercizio dei diritti dei cittadini dell’Unione”. L’ENGIM, non ha caso, ha scelto di impegnarsi nell’azione chiamata “We grow Europeans” (Cresciamo Europei) e di rivolgersi ai giovani di età compresa tra i 14 e i 19 anni che frequentano i percorsi di Istruzione e Formazione Professionale (I e FP) per l’assolvimento dell’obbligo formativo.
Questi giovani, normalmente considerati “difficili”, sono spesso espulsi dai “normali percorsi d’istruzione” (licei e scuole medie superiori) e sono proprio coloro di cui l’ENGIM si occupa in tutt’Italia da oltre sessant’anni, seguendo le orme e gli insegnamenti del fondatore della Congregazione di San Giuseppe - di cui ENGIM è un’emanazione -, San Leonardo Murialdo, considerato “apostolo della gioventù operaia e del movimento sociale cattolico” (Torino, 26 ottobre 1828 - Torino, 30 marzo 1900).
“Tutti i ragazzi sanno cosa sia l’Unione Europea ma non si sentono cittadini dell’Unione Europea – spiegano Eleonora Fajlla e Viviana Vento, due delle formatrici che seguono il progetto -. La vedono come un organo lontano dalle loro vite, e, soprattutto, come un qualcosa che non riesce a far fronte ai grandi problemi che affliggono le nazioni che ne fanno parte. Ancora peggio – proseguono le due formatrici - non conoscono e non sono consapevoli delle opportunità che l’Unione offre loro. A scuola si è troppo legati alle nozioni accademiche e si tralasciano argomenti ben più profondi come lo sviluppo della cittadinanza attiva. Come dargli torto se si sentono abbandonati o completamente estranei dai processi che avvengono all’interno delle grandi istituzioni?”
Obiettivo primario in quest’azione è dunque: promuovere la partecipazione dei giovani, specialmente quelli scarsamente qualificati, e i gruppi “a rischio di esclusione sociale” ai programmi dell’Unione Europea.
Europa, cittadinanza europea, cittadinanza attiva, sono parole ridondanti nella mente dei giovani di oggi, ma lontane dalla vera consapevolezza. Tutti per sentito dire, magari per le nozioni apprese tra i banchi di scuola sanno, più o meno, cosa sia l’Unione Europea. Ma alla domanda se conoscono le opportunità che l’Unione offre loro, la risposta è sempre negativa.
Il progetto nasce, quindi, dall’esigenza di informare i giovani siciliani sulle opportunità che la Comunità europea offre loro, e per accrescere il loro senso di appartenenza all’Europa.
Spesso i giovani non si riconoscono cittadini europei, e questo è dovuto agli insufficienti luoghi di dibattito e confronto, le scuole rimangono attaccate ai contenuti accademici non formando, o informando, sulle competenze necessarie affinché i giovani possano muoversi nella nuova realtà.
Proprio per questo, l’ENGIM si occupa di formare e informare i giovani sulle numerose opportunità che la Comunità Europea offre. Attraverso una modalità di apprendimento non formale, i ragazzi potranno partecipare, essere protagonisti, scambiare idee per aumentare la loro consapevolezza sulla cittadinanza attiva e sulle opportunità per migliorare le loro competenze professionali, umani, relazionali.
Lo scambio dei valori e del dialogo interculturale è alla base delle azioni, perché soltanto attraverso questi si può acquisire quel senso di cittadinanza attiva promosso dal progetto.
Nella fase di realizzazione del progetto l’ENGIM ha coinvolto cinque giovani professionisti che, a vario titolo, hanno collaborato alle attività in Sicilia: Viviana Vento, Eleonora Fajlla, Carolina Migliorino, Chiara Lo Piccolo e Massimiliano Rizzuto.