Aiutare i bambini e gli orfani a tornare a scuola. E’ questo il proposito che noi dell’ENGIM internazionale ci siamo fatti per questa Pasqua, ed è questo l’invito che rivolgiamo a tutti i nostri amici e a coloro che ci vogliono bene, e che ci seguono, per vivere al meglio la Santa Pasqua.
Dopo la grande emergenza sanitaria vissuta negli ultimi mesi dal Paese africano, adesso le priorità sono la povertà e la solitudine di tanti bambini rimasti senza genitori. “Dove è passata l’ebola – ci scrive da Lunsar padre Mario Zarantonello – sono rimasti gli orfani e tanta povertà”.
Per questo oggi “la nostra ATTENZIONE è rivolta ai tanti, tantissimi ORFANI che vivono nei villaggi che abbiamo assistito in questo drammatico anno – scrivono dalla comunità Giuseppina di Lunsar -. Nella nostra lista aiutiamo già più di cinquecento ORFANI, che mensilmente riforniamo di cibo. Ci stiamo anche preparando a dare qualche aiuto extra appena le scuole riprenderanno. L'importante per ora è non farli sentire soli e accompagnarli anche nel recupero di tutto quello che di bello la malattia ha cancellato. Abbiamo anche una lista di altri 350/400 orfani che stanno bussando alla nostra porta e che provengono da quei villaggi che noi abbiamo assistito con le case in quarantena”.
A causa dell'Ebola, le scuole pubbliche in Guinea, Liberia e Sierra Leone sono state chiuse dallo scoppio dell'epidemia, tra luglio ed agosto, togliendo a 5 MILIONI di bambini mesi di istruzione scolastica. Le scuole pubbliche in Guinea hanno ufficialmente riaperto questa settimana. In Sierra Leone sembra, oramai, tutto pronto per il 14 aprile. I protocolli di sicurezza prevedono delle visite all'entrata a scuola e di conseguenza non sarà consentito l'accesso a chiunque abbia una febbre superiore ai 38 gradi e a coloro che hanno avuto contatti con un paziente o vittime di Ebola.
“Un'altra cosa che si sta osservando – scrive sempre padre Mario - è l'aumento della povertà un po' dovunque: nei grandi villaggi come nei villaggi interni, dove non si vedono ancora sforzi di preparazione dei terreni per la nuova stagione agricola. Forse molta mano d'opera è stata spazzata via dall'ebola. Tuttavia si osservano altre cose interessanti, e cioè più ordine nei villaggi, più pulizia, più organizzazione tra gli anziani e i giovani. Si ha l'impressione che un po' tutti abbiano capito che anche queste cose possono tenere l'ebola lontana”.
Per tenere lontana l’ebola, abbiamo lavorato, e lavoriamo, con progetti in ambito sanitario finanziati dal Ministero degli Esteri e dalla Conferenza Episcopale Italiana. Ma non basta. Adesso occorre anche dare un futuro ai bambini rimasti soli.
Per questo PUOI AIUTARCI PROPRIO TU
Per aiuti: Conto Corrente N. 3166/92
Banca Popolare di Sondrio, AGENZIA Roma 17
IBAN IT 78 E 05696 03217 000003166 X92
Di seguito la lettera con gli auguri del nostro Presidente,
Padre Antonio Teodoro Lucente
Santa Pasqua 2015
Questa Santa Pasqua Ci doni la fede e l'audacia degli apostoli Pietro e Giovanni, che – usciti per recarsi al sepolcro richiamati dall'annuncio delle pie donne – «correvano insieme tutti e due» [GV 20,4]
L'Uomo di Nazareth Ci interpella. Ci mette in discussione, a prescindere se riconosciamo in Lui le impronte di un Dio che irrompe nella storia degli uomini o invece le tracce di un Uomo che per il suo messaggio, la sua coerenza, il suo coraggio, il suo sogno di un mondo diverso ha di fatto segnato per sempre la storia dell'umanità.
L’Uomo di Nazareth Ci rimanda in ogni caso:
- al senso profondo che vogliamo dare ai nostri percorsi,
- ai sogni che nonostante tutto intendiamo realizzare,
- alla Liberazione che non può e non deve essere imposta,
- alla capacità di affrontare la vita con le sue fatiche, le sue non poche ingiustizie, le sue battaglie.
Nonostante tutto! Nonostante tutto e anche se:
- sul nostro percorso di Vita si siano affacciate delle crisi e abbiamo bussato alla solidarietà del NOI scoprendo, invece, l’idolatria dell’IO e l’arrogante interpretazione della realtà e inattesi tradimenti.
NOI non abbiamo mai abdicato alla Nostra Fede e alla Speranza sicuri di Essere nel Cuore di Colui che tutto può! Insieme come Chiesa ricorderemo e celebreremo in questi giorni gli ultimi istanti della vita del Sognatore di Nazareth:
- l'ultima cena con i suoi amici più intimi,
- le raccomandazioni a non perdere mai di vista quell’Amore Speciale, Ordinario nella sua Straordinarietà che ci fa avere nel Cuore i poveri e gli esclusi, l'amarezza di chi non si sente compreso, di chi sente lo smarrimento e l’abbandono degli amici.
Insieme come Chiesa ricorderemo:
- quel processo-farsa al Sognatore di Nazareth, processo che aveva come unico obiettivo l'eliminazione di un personaggio scomodo e pericoloso che invece affronta la morte sulla Croce con dignità, tenerezza e nella certezza di non essere stato mai abbandonato da quel Dio che lui affettuosamente chiama "papà" e che è stato il Grande Ideale di tutta la sua Vita,
- lo scandalo di un sogno che il Bene è possibile e che è andato oltre quella Croce,
- della Bellezza della Vita che ha avuto l'ultima parola,
- una Profezia che nonostante le fallimentari apparenze si è rivelata vincente,
- un pugno di amici spaventati che all'improvviso diventa lievito di un mondo Nuovo e di una rivoluzione scomoda.
Allora in questa settimana santa ciascuno di NOI è chiamato a celebrare in Gesù di Nazareth il Cielo che si incontra con la Terra: fermarci, riflettere, pregare, ognuno con le espressioni della propria fede, dei propri percorsi, sullo scandalo vincente di un Dio che se è Padre ci vuole tutti uguali, TUTTI con la stessa dignità, liberi, impegnati, dunque a costruire un mondo “altro”, o meglio, in mondo “oltre”.
La liberazione non si impone si accetta.
Buona PASQUA
padre Antonio Teodoro Lucente
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