Makali 2 marzo, Mayombo 18 marzo, Mamusa 23 marzo: sono date significative queste, per l’ENGIM internazionale ed anche per la Sierra Leone, perché si riferiscono all’inaugurazione di tre distretti sanitari nella regione di Port Loko, una delle più arretrate di tutto il Paese africano.
L’inaugurazione del “Centro Periferico Sanitario” di Mayombo è stata ripresa da molti media locali, i quali hanno sottolineato come la zona sia stata “benedetta dall’apertura di un moderno centro sanitario, il cui valore può essere stimato in oltre 500 milioni di Leoni”.
A Mayombo è stata completamente ristrutturato un vecchio edificio, è stata realizzata una nuova area per la gestione dei rifiuti ospedalieri, sono stati costruiti nuovi pozzi di acqua potabile, è stato fornito mobilio ed attrezzature sanitarie, specie per migliorare il servizio di diagnostica per immagini.
“Il nostro intervento – spiega Stefano De Pretto, responsabile del progetto ENGIM -, oltre a ristrutturare e mettere in bio sicurezza questi tre centri sanitari di Port Loko, che saranno prioritari per la cura di donne e bambini, si prefigge anche di fare cultura sanitaria, formando numerosi operatori sanitari, ma anche creando un legame tra i leader delle varie comunità e villaggi e le autorità sanitarie del Paese”.
Partecipando all’inaugurazione, il funzionario sanitario del distretto, Tom Sesay, ha descritto il nuovo centro come “uno dei migliori dei circa cento presidi territoriali della zona”, esprimendo grande ottimismo sul fatto che la struttura possa “fare veramente la differenza in termini di servizi offerti alla popolazione”. Il “Paramount Chief”, l’autorità locale di Marampa, Bai Koblow Queen, ha, invece, riconosciuto, che “la recente pandemia di ebola non sarebbe stata così devastante se, al tempo, ci fossero state strutture moderne come questa”.
Quest’ultimo intervento dell’ONG dei Giuseppini del Murialdo – “Iniziativa di emergenza in favore del ripristino del sistema sanitario dopo la pandemia da virus ebola in Sierra Leone” - è stato finanziato dalla Cooperazione Italiana e si prefigge due obiettivi concreti: rafforzare le strutture sanitarie del distretto ed aggiornare le competenze del personale medico.
Dapprima in Italia, e poi in Sierra Leone, sono stati, infatti, organizzati due corsi full time in ecografia, indirizzati al personale medico degli ospedali di Port Loko e di Lungi. La scelta formativa ha privilegiato l’ecografia clinica, con particolare riguardo a quella ostetrica e ginecologica.
“Il sistema sanitario della Sierra Leone è veramente di basso livello – spiega Lavinia Turchetti, cooperante ENGIM nel Paese africano -. Mancano strutture ed attrezzature, spesso antiquate o inutilizzabili, mentre la formazione dei pochi medici, e specialmente degli infermieri, è veramente di basso profilo e non paragonabile agli standard occidentali”.
Gli interventi per migliorare l’assistenza sanitaria nel distretti Port Loko, ed in particolare nei territori di Masimera, koya e Marampa, riguardano anche la ristrutturazione delle aree di triage, la realizzazione di silos per l’acqua, ma anche l’acquisto di lettini di ispezione medica, armadi porta medicinali, vestiario sanitario e numerose attrezzature mediche per migliorare il lavoro del personale sanitario.