Prosegue nell’ospedale “St. John of God” di Lunsar il training relativo all'uso della clinica mobile (sugli aspetti tecnici riguardanti la manutenzione del mezzo e le opportunità, in termini di servizi sanitari, che si aprono per la popolazione del distretto).
L'ospedale ha finalmente riaperto e cominciano i primi ricoveri. Nei giorni scorsi è arrivata la prima bambina ricoverata presso il reparto di pediatria, ed anche le attività ambulatoriali hanno ripreso il loro funzionamento abituale. Solo ieri sono stati assistiti 51 pazienti.
Prima dell'ingresso in ospedale tutte le persone devono transitare per il centro di triage realizzato con il contributo di ENGIM in collaborazione con altre agenzie internazionali (IMC) ed il supporto dell'Istituto Spallanzani di Roma, rappresentato da un medico che è rientrato in Italia domenica scorsa.
Solo le persone che non mostrano sintomi vengono ammesse all'ospedale, per gli altri viene stabilito un approfondimento con il prelievo di un campione di sangue da destinare a specifici laboratori incaricati di verificare la positività al virus Ebola.
Nel frattempo i pazienti sono ospitati presso il centro di isolamento CCC (Community Care Center) per motivi di sicurezza. La sala operatoria è già in funzione per le emergenze. Sono arrivati i materiali e le attrezzature previste dal progetto di “Raimbow 4 Africa” destinate alla costituzione di un reparto di Traumatologia con annessa sala operatoria. La speranza è che l'ospedale di Lunsar possa nel tempo diventare un polo di riferimento nazionale proprio per la traumatologia. Presto arriveranno i medici e gli operatori di “Rainbow 4 Africa” che cureranno gli aspetti logistici e sanitari in collaborazione con la direzione dell'ospedale.
Tutto il personale che arriverà in Sierra Leone parteciperà ad un programma di formazione supportato da ENGIM e dalla Cooperazione Italiana (leggi articolo), organizzato in collaborazione con il Crimedim e che si svolgerà in parte residenziale (a Novara), ed in parte in Formazione a Distanza, con l'utilizzo dei più avanzati strumenti tecnici ed informatici (una APP per smartphone e simulazione dei casi).
Il nuovo progetto, appena avviato, consentirà, inoltre, un rafforzamento delle infrastrutture dell'ospedale per affrontare meglio l'emergenza, ma anche le sfide che ci attendono nel prossimo futuro. Con il nuovo progetto sarà possibile riabilitare anche sette centri sanitari del distretto, e questo permetterà - anche grazie a corsi di formazione e aggiornamento del personale -, una presenza più intensa ed efficace sulle zone del territorio più remote e difficilmente raggiunte dalla rete di emergenza.
Proseguono, infine, con intensità anche i corsi di sensibilizzazione (social Mobilization) a favore della popolazione. Sono già 39 i workshop realizzati, per un totale di 15 mila persone raggiunte. Questa attività è fondamentale e, per certi versi, persino più importante del trattamento sanitario, perché è proprio la scarsa conoscenza della popolazione su come prevenire e trattare l'epidemia, assieme a radicate convinzioni culturali, a creare le condizione per una più facile diffusione del virus.
Per aiuti: Conto Corrente Banca Popolare di Sondrio, codice IBAN IT 78 E 05696 03217 000003166 X92
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