PER CHI?
Ai cittadini extracomunitari in Italia per svolgere attività lavorativa autonoma
Dopo il rilascio del nulla osta, il lavoratore può chiedere il visto per lavoro autonomo alla rappresentanza diplomatica italiana nel paese di origine.
COSA FARE?
- Spedire
- Compilazione e invio del kit postale da richiedere presso Poste Italiane.
- Fotocopia della pagina del passaporto con dati anagrafici
- Fotocopia della certificazione rilasciata dalla rappresentanza diplomatica italiana nel Paese d’origine dell’esistenza dei requisiti previsti
- Convocazione presso la Questura
- per fotosegnalamento
- rilascio del permesso
- La ricevuta della richiesta di rilascio e rinnovo garantisce il godimento dei diritti connessi al possesso del permesso di soggiorno
QUANTO DURA?
Due anni, può essere poi convertito in permesso di soggiorno per lavoro subordinato in presenza dei requisiti. Il rinnovo dovrà essere fatto dai 60 giorni prima della data di scadenza fino ai 60 giorni dopo la data di scadenza
QUALI DOCUMENTI?
- fotocopia dell’autorizzazione | della licenza | dell’iscrizione all’albo o registro vigente dell’esercizio della attività professionale svolta
- fotocopia dell’iscrizione alla Camera di Commercio,
- fotocopia della dichiarazione dei redditi.
Chi lavora nelle società o cooperative, dovrà allegare anche:
- dichiarazione del presidente della società sulle mansioni svolte dal candidato
- fotocopia del documento d’identità del dichiarante
- fotocopia del libro soci.
Se al momento del rinnovo il cittadino straniero risulta disoccupato può richiedere, sempre tramite l’invio della domanda tramite l’ufficio postale, un permesso per “attesa occupazione” – di durata annuale – allegando l’iscrizione al Centro per l’impiego. Tale permesso per attesa occupazione non è rinnovabile ma è convertibile in motivi di lavoro.
QUANTO COSTA?
La richiesta di rilascio o di rinnovo del permesso di soggiorno sarà sottoposta al versamento di un contributo compreso tra 80 e 200 euro.
Sono esclusi dal pagamento:
i rifugiati, i richiedenti asilo, i protetti sussidiari e i titolari di permesso per motivi umanitari.